Palati Fini

“VIAGGIO NEI SAPORI SALENTINI”

24 h per addentare le deliziose specialità della città di Lecce

Sicuramente avrete sentito parlare dell’olio extravergine, dei taralli croccanti e delle orecchiette alle cime di rapa. Tuttavia, la Puglia è una terra ricca di molte altre specialità, spesso lasciate in ombra dai sapori più turistici e conosciuti. Vale dunque la pena dedicare un’intera giornata in Salento per gustare appieno quei prodotti veraci che solo la gente locale vi può consigliare e far assaggiare. Una città in cui si possono trovare molti piatti tradizionali sia di terra sia di mare è sicuramente Lecce, una località salentina dove arte, storia e specialità della casa convivono fra loro. Di seguito trovate alcuni suggerimenti per pianificare la vostra giornata perfetta all’insegna del buon cibo; è tempo di fare spazio nel vostro stomaco, le papille gustative vi ringrazieranno.

Colazione ipercalorica

Per partire con la giusta carica all’insegna della visita di Lecce bisogna assumere molte calorie. In questo angolo del Salento scegliere cosa ordinare per colazione come accompagnamento al tipico caffè con ghiaccio e latte di mandorla è un’impresa non da pochi. Il mio consiglio va subito al Caffè Alvino, un bar situato in Piazza Sant’Oronzo nei pressi dell’Anfiteatro Romano, un ottimo punto di partenza per ricaricarsi prima dell’inizio del tour di Lecce. Qui potete ordinare dei deliziosi pasticciotti farciti semplicemente con crema pasticcera o con aggiunta di amarene, dei fantastici rustici e dei calzoni fritti.

Se volete acquistare qualche dolce tipico per farlo assaggiare a parenti e amici, fiancheggiando Piazza Sant’Oronzo in direzione Teatro Politeama Greco potete trovare la Pasticceria Natale, un locale che brilla sia per la produzione di gelato artigianale sia per la vendita di dolci tipici salentini. Per chi passasse da quella zona verso metà mattina, consiglio uno spuntino a base di rustico leccese: pasta frolla che racchiude un cuore di besciamella e mozzarella fusa, con una punta di pepe per dare sapore al tutto, un ottimo modo per eliminare quel fastidioso languorino che precede sempre il pranzo.

Dopo aver saziato la vostra voglia di shopping culinario, suggerisco di trascorrere la restante parte della mattinata in Piazza Duomo, nel cuore della città. Essa viene spesso definita un tuffo nel passato artistico barocco, adornata da propilei d’ingresso e statue raffiguranti i Padri della Chiesa. Accanto a questo capolavoro artistico si trova il Cortile del Vescovado, una zona un tempo frequentata esclusivamente da religiosi e ora aperta al pubblico. Merita una visita perché è avvolta completamente da mura nel tentativo di creare un’atmosfera confessionale dove si potesse pregare indisturbati e lontani dalle distrazioni quotidiane. Prima di allontanarvi dalla piazza notate un curioso ingranaggio situato sulle pareti; forse in pochi sanno che questa città ospita il primo orologio elettrico della storia, chiamato dai leccesi “Orologio delle Meraviglie”.

Aperitivo e pranzo per non farsi mancare nulla

Dopo una visita dettagliata a tutti i monumenti in zona Duomo, alle sue spalle si trova un piccolo cocktail bar di nome Quanto basta. Cordialità, attenzione e offerta di drink di aperitivo alcolici e analcolici hanno permesso a questo locale di diventare un’icona per la città. Qui potete sorseggiare una bibita fresca e qualche croccante tarallo per preparare lo stomaco all’abbuffata prevista per pranzo. Per chi volesse qualcosa di più sostanzioso, invece, può ordinare una piadina al volo presso La piadina salentina, sempre in piazza Sant’Oronzo.

Una volta pronti per il momento più sacro della giornata, ricordatevi di prenotare in uno di questi ristoranti che, per la loro qualità, sono sempre molto richiesti. Vi suggerisco la Tabisca – Il Vico dei Tagliati, un locale collocato negli stretti vicoli del centro storico nei pressi della Chiesa di Santa Chiara. La caratteristica di questo luogo riguarda l’estate, periodo in cui il locale è costellato da musicisti di strada che ravvivano l’atmosfera. Il menù è ricco e variegato, conosciuto dai leccesi soprattutto per i suoi piatti di carne e il buon vino; il mio suggerimento è ordinare un tagliere di affettati misti per assaggiare varie specialità, fra cui non può mancare il saporito il Capocollo di Martina. Non dimenticatevi di accompagnare le vostre scelte a uno dei numerosi vini prodotti nelle vicinanze, basti pensare a Negramaro, un vino rosso dal sapore inteso che, per vostra curiosità, ha ispirato l’omonimo gruppo musicale italiano nella scelta del nome.

Pomeriggio tra merende e cultura

Dopo tutto il cibo mangiato a pranzo è ora di fare una passeggiata e proseguire nella visita alla scoperta di Lecce. Vi suggerisco di proseguire la visita verso la Basilica di Santa Croce di fianco all’ex-Convento dei Celestini. La sola facciata è un’opera d’arte, un incontro fra Barocco e Rococò, a cui hanno lavorato diversi scultori e architetti salentini del calibro di Giuseppe Zimbalo, Cesare Penna e Gabriele Riccardi. Se aguzzate bene la vista potete scorgere cesti di frutta, decorazioni floreali, stemmi e ghirlande barocche cariche di storia e di simbologia.

Per una visita approfondita la Basilica richiede del tempo, dunque, al termine del percorso bisogna ricaricare le batterie con una merenda. Per chi ama il gusto dolce suggerisco di assaggiare una fetta di crostata con marmellata fatta in casa, per chi preferisce il salato, invece, consiglio i calzoni fritti. Potete acquistare queste prelibatezze in uno dei tanti negozi alimentari che costellano il centro storico leccese, l’atmosfera di questi locali vi ricorderà quei cibi preparati con la nonna da bambini.

A cena non si può star leggeri

Dopo una giornata trascorsa a visitare le bellezze artistiche e religiose di Lecce bisogna concludere a modo un’escursione degna di nota come questa. Vi propongo di cenare presso l’Osteria Da Angiulino, a pochi minuti da Porta Napoli, una costruzione edificata per mano di Carlo V a difesa della città. Questo rustico locale richiama l’autenticità dei pasti salentini in famiglia, l’ampio menù costituisce, insomma, un ritorno alle radici leccesi. Qui vi consiglio di assaggiare le Sagne ‘Ncannulate, un piatto tipico salentino a base di tagliatelle di grano duro dalla forma irregolare, da servire calde con un sugo gustoso e qualche foglia di basilico. Un’altra specialità è Ciceri e tria, pasta, ceci e pane raffermo che al palato vi riportano indietro di un secolo; questo piatto, infatti, era nato come nutrimento dei poveri dati i pochi e semplici ingredienti richiesti nella preparazione. Inoltre, ci sono altri tipi di pasta da richiedere come le orecchiette, i maccheroni e la pasta di orzo. Non potete lasciare l’osteria senza aver assaggiato i pezzetti di cavallo, piatto al sugo decisamente sconsigliato per i vegetariani. Per chi è più amante del pesce, il cavallo di battaglia salentino rimane il polpo in insalata, un classico di mare che non delude mai.

La giornata volge al termine, rifocillati e con la pancia piena potete fare ritorno a casa assaporando il ricordo dei gusti salentini tradizionali, fra i più veraci di tutta Italia.

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